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VERBANIA – 22.05.2017 – “I narcos mi vogliono morto”.

È questo il titolo del libro scritto da padre Alejandro Solandine, sacerdote cattolico messicano che per la sua attività di denuncia contro narcotrafficanti e poteri forti, dal 2011 vive sotto scorta con il timore che qualcuno riscuota il milione di dollari di taglia che i narcos hanno messo sulla sua testa. Il religioso, candidato al premio nobel per la pace 2017, sarà questa sera al teatro “Maggiore” di Verbania.

L’evento è organizzato da Editrice missionaria italiana e Amnesty International, che stanno tenendo numerosi incontri in Italia con gli autori, il 72enne prete messicano e la 39enne giornalista italiana Lucia Capuzzi.

Padre Solandine da anni è in prima fila nella difesa degli indocumentados, le circa ventimila persone che ogni anno varcano i confini meridionali del Messico provenienti dai paesi poveri del Centramerica e dirette negli Stati Uniti e che finiscono nelle maglie del traffico di esseri umani gestito con grande lucro dai narcotrafficanti e dalla malavita.