STRESA – 22.05.2017 – (e.p.) La giornalista e scrittrice
Fabiana Giacomotti ha presentato sabato a Stresa il suo nuovo libro "La moda è un mestiere da duri. Gli anni Duemila del lusso italiano visti dietro le quinte", edito da Rizzoli. Affiancata dalla pr milanese Nori Parini e dall'imprenditrice Alessandra Capra, ha svelato al pubblico presente nello storico locale stresiano "Gigi Bar " il vero volto della moda, inatteso per i non addetti ai lavori, come già rivela il titolo stesso del volume che raccoglie una selezione fra centinaia di pezzi scritti dall'autrice in questi anni per le pagine culturali del sabato del quotidiano "Il Foglio", come spiega lei stessa: "Ho scelti i pezzi con la mia editor, Cecilia Curti, cercando di offrire un quadro il più possibile completo di quanto è accaduto in questi anni e fornendone, spero, una chiave interpretativa interessante. In Italia, la moda genera un fatturato di oltre 80 miliardi di euro; insieme con il turismo e le nostre bellezze ambientali è la prima voce nella bilancia dei pagamenti. Considerarla poco importante, trascurarla, non sostenerla, è stato l'errore della nostra classe politica fino all'altro ieri. Il clima è cambiato solo dal governo Renzi in poi".
Tra le pagine del libro emerge anche quanto in realtà moda e finanza siano compenetrati, infatti i grandi brand, con l'eccezione di Giorgio Armani, sono quotati - spiega l'autrice - in via diretta, come Prada, o attraverso la holding che li controlla, come Gucci. "Questo fa sì che la libertà e la fantasia che attribuiamo alla moda e ai suoi stilisti siano necessariamente imbrigliate e regolate dalle esigenze del mercato e degli investitori. La moda adotta però ogni genere di correttivi per evitare che i clienti se ne accorgano. Come scrivo nell'introduzione, la moda preferisce pagare il prezzo salato della vacuità e della frivolezza piuttosto di dover scontare quello, insostenibile, della noia. Per questo è forse il settore più duro e spietato: deve ostentare una leggerezza che non ha", conclude.