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toga avvocato

NOVARA -18-05-2018- Iniziato nel febbraio

del 2016, si avvia a conclusione il processo che vede sul banco degli imputati i tre fratelli Giacomini, Corrado, Elena e Andrea, ex amministratori (“Elena era la responsabile del settore amministrativo e finanziario, Corrado del commerciale e Andrea aveva gestito l’ufficio acquisti e personale”) del colosso cusiano della rubinetteria, o meglio “la seconda generazione” della storica dinastia, chiamati a rispondere a vario titolo di reati fiscali e societari. Imputati nel medesimo processo anche il bavenese Giulio Sgaria, ex funzionario di banca divenuto consulente contabile della Giacomini, e Fabio Corbeglio, idraulico che aveva emesso una fattura da poco più di 5000 euro per lavori ritenuti dall’accusa inesistenti. Oggi (venerdì 18 maggio) il pubblico ministero ha avanzato le richieste di condanna: 4 anni per Corrado Giacomini, 3 anni e 4 mesi per gli altri due fratelli Elena e Andrea; stessa pena richiesta per Giulio Sgaria, 4 mesi la richiesta di condanna per Corbeglio. Per alcuni capi di imputazione, relativi ai falsi in bilancio, chiesto il non doversi procedere. Tutta l’indagine era nata in conseguenza all’attentato a Corrado Giacomini del 7 settembre del 2011 a Orta quando, tre persone, aveva raccontato l’imprenditore, lo avevano atteso sulla strada di casa e avevano cercato di bloccarlo sparando contro la sua auto. “A seguito dell’attentato avviammo l’attività di intercettazione telefonica da cui sono emersi numerosi spunti investigativi – aveva detto in aula un carabiniere – Emerse anche l’esistenza di un contrasto tra i fratelli”. Sul versante invece dei reati fiscali “facemmo perquisizioni e sequestrammo vari documenti”. Si torna in aula a fine giugno per le arringhe dei difensori.