VERBANIA – 08.09.2015 – Quando era tornato a riprendere l’auto
che aveva posteggiato in divieto di sosta in corso Mameli, a Intra, s’era trovato sul parabrezza la multa. Gliel’aveva appena comminata una pattuglia dei vigili urbani di Verbania che, adocchiato il veicolo in un primo passaggio in auto, l’aveva multato poco dopo tornando indietro. L’automobilista non aveva preso bene la sanzione, aveva protestato e s’era rivolto con qualche parola di troppo agli agenti.
Nasce qui, da un fatto risalente al 5 aprile 2009, il processo in programma oggi di fronte al giudice di pace di Verbania a carico di Maurizio Vitti. L’accusa era ingiuria aggravata perché rivolta a un pubblico ufficiale, nella fattispecie a due “ghisa” del comando verbanese, costituite come parti offese. Un’accusa che non è stata nemmeno discussa perché il giudice Carlo Crapanzano ha disposto il non luogo a procedere per un difetto nella querela. Dall’esame degli atti è infatti risultato che la denuncia – l’ingiuria è un reato per cui si procede solo su querela di parte e non d’ufficio – era posteriore alla data in cui i vigili avevano contestato all’automobilista il reato. Il giudice ha così chiuso il processo prima ancora di aprirlo.