VERBANIA – 23.09.2015 – Il forno crematorio non sarà più comunale. Così ha deciso ieri sera l’assemblea municipale di Palazzo Flaim dopo quasi tre ore di discussione. Il dibattito s’è incentrato sull’opportunità economica dell’operazione e non sono mancate allusioni sul soggetto privato che s’è già fatto avanti proponendo un project financing e che per il “grillino” Roberto Campana è sospetto. “Ci hanno detto che l’offerta è segreta, abbiamo chiesto il nome della ditta, che non è segreto, ma non ce l’hanno comunicato – ha affermato –. Il sindaco ha citato come esempi i forni di Domodossola e Trecate, che sono gestiti dallo stesso privato il cui socio di maggioranza al 71% appartiene all’associazione 14 Ottobre che ha dato vita al Pd…”. Un’illazione, non raccolta dai democratici – “non so neanche che cosa sia l’associazione 14 Ottobre” – ha replicato il capogruppo Davide Lo Duca e che ha indispettito non poco il sindaco Silvia Marchionini. Di atti illegittimi ha parlato anche Micheal Immovilli. Per Vladimiro Di Gregorio di “Sinistra Unita” esiste il problema dei dipendenti, che con l’esternalizzazione passeranno alla ditta privata che gestirò il forno. Carlo Bava (Sinistra & Ambiente) s’è detto anche contrario al luogo in cui si trova il forno crematorio, nel quartiere Sant’Anna accanto a un impianto sportivo. Contraria anche Stefania Minore, che ha appena rifondato il gruppo della Lega Nord, secondo la quale bisogna far funzionare bene il pubblico prima di privatizzare.
Favorevoli, con una proposta aggiuntiva, i consiglieri di minoranza Damiano Colombo, Marco Parachini e Giorgio Tigano, che hanno chiesto e ottenuto l’aggiunta dell’esternalizzazione sperimentale dei servizi cimiteriali a Pallanza con l’obiettivo di esternalizzare tutti gli altri cimiteri.
Già da qualche anno si discute dell’opportunità di “cedere” il forno e studi in questo senso li avevano già compiuti la giunta Zacchera e il commissario Michele Mazza. Ora la giunta Marchionini ha accelerato i tempi perché - ha detto il sindaco - "è una scelta di prospettiva, lungimirante. Se non lo facciamo ora la prossima Amministrazione si troverà senza forno crematorio". I fautori dell’operazione s’appellano all’impossibilità del Comune, in tempi medio-lunghi, di contrarre mutui per finanziare i lavori di rifacimento dell’impianto che l’anno scorso è stato fermo due mesi, e alla mancanza di personale qualificato che a breve andrà in pensione e che non può essere sostituito in toto per il blocco delle assunzioni.
La votazione è passata con 19 voti favorevoli, i 16 di Pd e Con Silvia per Verbania (la maggioranza numericamente non è arrivata a garantire il numero legale, che è di 17) e i tre dei gruppi di minoranza Comunità.vb, Ncd e Fronte nazionale. Hanno detto no Sinistra Unita, CittadiniConVoi, Sinistra e Ambiente, Forza Italia, il gruppo azzurro bis Chifu-Immovilli, Cinque Stelle e Lega Nord.
Stabilito che il servizio non sarà più gestito internamente, tocca alla giunta valutarne le modalità e se aderire alla proposta di project financing, che comunque dovrà essere oggetto di gara. In questa seconda fase più d’un gruppo ha chiesto siano messi alcuni paletti tra cui “la garanzia di tariffe calmierate per i residenti e la certezza sui tempi di cremazione”, ha spiegato Parachini.