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DOMODOSSOLA- Saranno assoggettate all'aliquota del 5 per cento

le prestazioni corrisposte dalla previdenza professionale svizzera dei lavoratori frontalieri (Lpp), in qualunque forma erogata. Lo prevede il decreto varato ieri dal Consiglio dei Ministri, con il quale si è provveduto ad una proroga dei termini per la presentazione delle istanze della "voluntary disclosure". A darne notizia è Enrico Borghi, che ha seguito da vicino la questione attraverso una serie di contatti e incontri con i vertici del Ministero dell'Economia e Finanze e dell'Agenzia delle Entrate. Il timore che era stato espresso nelle scorse settimane, e che era stato fatto proprio dal tavolo provinciale del frontalierato istituito presso la Provincia del Verbano Cusio Ossola, era il rischio di totale assoggettamento degli importi versati ai fini previdenziali dai frontalieri all'imposta sul reddito, circostanza che avrebbe comportato un prelievo fiscale molto elevato sul capitale versato: "La formulazione contenuta nel decreto - osserva l'onorevole Borghi - evita tale rischio, e consente di fissare il principio che ai fini delle imposte dirette, tutte le prestazioni previdenziali definite Lpp sono assoggettate, su istanza del contribuente, all'aliquota del 5 per cento analogamente a quanto previsto per le rendite corrisposte in Italia da parte dell'assicurazione invalidità, vecchiaia e superstiti Svizzera (Avs)". Il decreto, approvato dal Consiglio dei Ministri in data 29 settembre, ha validità giuridica immediata, e dovrà essere convertito in legge entro due mesi dal Parlamento.