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oss baveno
VERBANIA – 14.12.2015 – Nessuna conciliazione, ma nemmeno nuove prove

e una sentenza che arriverà l’8 febbraio. Oggi in tribunale a Verbania s’è chiusa la fase dibattimentale del processo che vede imputato il sindacalista del Migep (la Federazione nazionale delle professioniste infermieristiche e tecniche) Angelo Minghetti. Nel 2013 Minghetti era stato il promotore di una dura polemica nei confronti della direzione della Casa anziani di Baveno, di proprietà comunale. In più occasioni e tramite i mezzi di informazione aveva denunciato l’utilizzo delle Oss (Operatrici socio-sanitarie, poco più che assistenti e non abilitate al ruolo di infermiere) per la somministrazione dei farmaci ai pazienti. Dalle parole, in mancanza di risposte ritenute esaurienti, si passò ai fatti, con la presentazione di un esposto, la visita del Nas dei carabinieri, l’apertura di un fascicolo e la sua successiva archiviazione.

Ricevuta l’archiviazione l’Amministrazione comunale bavenese, con sindaco Massimo Zoppi, presentò a sua volta una querela per diffamazione aggravata a mezzo stampa. Minghetti deve rispondere di questo reato, per il quale Baveno s’è costituita parte civile con l’avvocato Luca Molino. Dopo i testi dell’accusa oggi è stato il turno di quelli della difesa. Sono state ascoltate due Oss della Casa anziani. Una, che è stata licenziata in ottobre per superamento del periodo di comporto (è stata in mutua oltre il periodo massimo concesso dal contratto), nel dirsi angosciata dal clima che s’era creato nella struttura, ha spiegato le modalità con cui venivano porti ai pazienti i farmaci precedentemente preparati dalle infermiere, specificando di essersi rifiutata di seguire la prassi, in vigore dal 2012, di prelevare i medicinali dal carrello adibito a questo scopo, e di averla contestata a livello sindacale.

La difesa di Minghetti ha inoltre chiesto al giudice Rosa Maria Fornelli di acquisire ulteriore documentazione, avendo il sindacalista chiesto alla Regione chiarimenti – non ancora arrivati – sulla correttezza del metodo adottato. Il giudice, che aveva invitato le parti a chiudere il contenzioso amichevolmente con la remissione della querela, ha respinto la richiesta fissando la data per le conclusioni e la sentenza all’8 febbraio.